A quanti è capitato di pubblicare le fotografie del cibo – o di vedere altri che lo fanno – prima di mangiarlo? Ricche colazioni, aperitivi, tavole imbandite a festa, pietanze perfettamente o maldestramente impiattate imperversano sui social network.
Il “Food Porn” – ovvero la mania di fotografare i piatti risaltandone le caratteristiche e i dettagli – è per tutti. Il “Food Styling” – ovvero
la capacità di presentare le pietanze in maniera fantasiosa e
accattivante – è un arte per pochi. Il rischio di scivolare nel kitsch è
sempre in agguato.
Il Food porn è per molti un’ossessione.
È una forma di esibizionismo come tante che imperversa sul web.
È un gioco di “like”.
È un voler mettere alle prova il proprio senso del buon gusto.
Fotografare il cibo in maniera compulsiva ha del patologico? In alcuni casi sicuramente sì.
Fortunatamente la scienza viene in soccorso dei casi meno gravi e li giustifica.
Uno studio realizzato congiuntamente dall’università
di Saint Joseph a Filadelfia e da quella di San Diego in California, da
poco pubblicato nel Journal of Consumer Marketing, ha dimostrato che fotografare il cibo prima di mangiarlo lo rende più appetibile.
Ritardare l’atto del mangiare e quindi della degustazione del cibo per
fotografarlo insomma, amplifica la nostra capacità di apprezzarlo e il grado di soddisfazione aumenta quando nel piatto ci sono cibi particolarmente invitanti e facilmente riconoscibili.
(Anche i cibi sani migliorerebbero tuttavia l’esperienza del gusto
perché aumenterebbero in chi li consuma il piacere nel mostrare che sta
mangiando la cosa giusta).
L’estetica del piatto è fondamentale. Un cibo che è attraente alla vista lo è anche al gusto, aspetto di non poca rilevanza soprattutto in ambito commerciale.
Cibo da cucinare, da gustare e da fotografare. E voi, fotografate il cibo che mangiate, e quale?
(già pubblicato in codcast channel)
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